É il rapporto tra età mentale ( valore della somma dei punteggi ottenuti dalle prove di efficienza intellettiva superate dal soggetto, ed età anagrafica ( o cronologica), moltiplicato x 100, secondo la nota formula:
Q.I.=E.M./E.C. x 100.
Altri metodi sostituiscono l’età cronologica con l’età mentale media di un campione “ normale” della stessa età dell’esaminando. In pratica, la “ misura” dell’intelligenza così ottenuta è solo genericamente indicativa, per i limiti impliciti ( spesso culturalmente condizionati) dalla metodologia stessa e non può essere considerata valida senza una completa valutazione clinica, psicodinamica e psicosociale.
La “fascia” entro cui il Q.I. viene considerato normale è di solito compresa tra un Q.I. di 80 e uno di 120, ma tali limiti possono variare a seconda delle tecniche impiegate. Di solito, il deficit intellettivo si ha al di sotto del valore di 70.