Cos’è che ci fa vivere più a lungo e più felici? Le emozioni positive. Se le emozioni negative avviano nell’organismo processi chimici negativi, perché quelle positive non dovrebbero avviare processi positivi? Numerose ricerche hanno ormai dimostrato che le persone che sperimentano emozioni positive sperimentano anche un maggiore e duraturo benessere fisico e mentale. Vediamo perché.
Emozioni positive, quali la gioia, la serenità, l’altruismo, l’appagamento, la gratitudine, sono in grado di attivare risorse personali sul versante fisico, sociale e psicologico. Più si coltivano queste emozioni, più si combattono naturalmente i loro opposti.
Fare esperienza di emozioni positive vuol dire migliorare la nostra capacità di apprendimento, di problem solving, vuol dire diventare più creativi, vedere maggiori opportunità, vuol dire “aprire” la mente, dunque ampliare la varietà del pensiero, vuol dire aumentare la resilienza, ma anche migliorare il nostro sistema immunitario e cardiovascolare, ed il legame emotivo con gli altri.
Percepire le emozioni positive degli altri aumenta la stima in se stessi e la propria produzione di emozioni positive: ci si sente considerati, amati, apprezzati, sostenuti. Inoltre, rivolgendosi maggiormente agli altri ci si “dimentica” di sé: mentre i depressi si ripiegano su se stessi alimentando sentimenti di solitudine e tristezza, l’altruismo, la gratitudine, l’affetto, incoraggiano ad aprirsi agli altri.
Questa disposizione favorisce i comportamenti pro sociali e aumenta la fiducia nell’altro, anche se si tratta di uno sconosciuto. Ciò spiega perché i soggetti inclini a sperimentare emozioni positive creino più facilmente una rete sociale di qualità, duratura e soddisfacente che aumenta la sensazione di benessere.
Così come, a lungo andare, le emozioni negative possono determinare condizioni di stress cronico e innescare una spirale negativa, così le emozioni positive, se coltivate, possono creare una spirale di crescita positiva delle risorse dell’individuo, migliorandone il benessere.
“L’arte di essere felici”: lo psicologo Christopher Peterson dell’Università del Michigan, insieme a Martin Seligman hanno proposto una psicologia positiva, impostando una classificazione di disposizioni positive dell’essere umano chiamate “punti di forza del carattere”. Coltivandoli e dunque sperimentando emozioni positive, sembra si possa migliorare l’umore, lo stato d’animo e il comportamento, con effetti positivi sulla vita personale e di relazione. Ecco elencate le 24 caratteristiche:
- curiosità e interesse per il mondo;
- desiderio di imparare;
- apertura di spirito, senso critico;
- ingegnosità, originalità;
- lungimiranza;
- valore e coraggio;
- perseveranza, diligenza;
- integrità, autenticità, sincerità;
- entusiasmo;
- amore e attaccamento;
- gentilezza e generosità;
- intelligenza sociale;
- senso della giustizia e lealtà;
- imparzialità;
- rispetto delle gerarchie;
- capacità di perdono;
- umiltà e modestia;
- prudenza e discrezione;
- autocontrollo;
- apprezzamento della bellezza;
- gratitudine;
- speranza, ottimismo e apertura verso il futuro;
- gioia e senso dell’umorismo;
- spiritualità, ricerca del senso della vita.