Nel campo della terapia dell’infarto, si interviene sull’approccio alimentare, con un apporto dietetico che va personalizzato. Se il paziente è normopeso, basta la classica dieta mediterranea, se invece è in sovrappeso, si prescrive una dieta a basso contenuto calorico. Chi ha avuto un infarto deve curare il suo cuore anche attraverso la dieta e da ultimo, ma non per questo meno importante, la persona che ha subito un infarto, deve assolutamente smettere di fumare.
Purtroppo, molti di questi pazienti riprende a fumare dopo l’infarto. Le regole della prevenzione sono chiarissime ai medici e probabilmente chiare anche ai pazienti, ma il problema è convincerli a seguirle. Un conto è informare adeguatamente, un conto è incidere sulla motivazione a modificare i comportamenti in maniera positiva e propositiva.
Bisogna trovare nella persona i punti cui agganciarsi, per convincerla a cambiare lo stile di vita. Un esempio? Di fronte a un paziente giovane, che ha avuto un infarto, sarebbe opportuno lavorare sui valori: sull’affetto per la famiglia, sulle aspettative che i figli possono avere da lui. In altri casi è fondamentale focalizzare l’attenzione sulla creatività o sulla coerenza con se stessi. È un lavoro psicoterapeutico ad ampio raggio, sulle diverse componenti della personalità. Purtroppo, in Italia, manca ancora una certa cultura psicologica ed è rara la figura dello psicologo a fianco del cardiologo, perciò il tutto è lasciato alla capacità comunicativa di quest’ultimo.
E l’aspetto emozionale? Ricerche recentemente presentate al congresso dell’European Society of Cardiology, affermano che sentimenti di rabbia e umore depresso hanno effetti cardiotossici e possono incidere negativamente sulla prognosi a medio-lungo termine di chi ha avuto un infarto. Più che gestire la rabbia o combattere la depressione, sarebbe bene puntare sulla resilienza, la capacità, cioè, di trarre forza propulsiva dalla malattia, e sull’ottimismo delle persone, che formulano aspettative e si applicano per raggiungerle». Pensare positivo, diventa una importante medicina.